Sabrina Peron ha pubblicato per la nota rivista «Responsabilità civile e previdenza» della Giuffrè una nota di commento alla cassazione in tema di discriminazione

Sabrina Peron, of counsel di Lexsential, ha pubblicato una nota a sentenza dal titolo «Libertà di espressione e tutela del diritto a non venire discriminati», sulla rivista «Responsabilità civile e previdenza» edita dalla casa editrice giuridica Giuffrè Francis Lefebvre.

La nota a sentenza riguarda in particolare il commento alla sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 16 agosto 2023 n. 24686 che riguarda i diritti della personalità, la discriminazione per motivi razziali e la violazione della dignità delle persone. La Corte richiama nella sentenza a numerosi atti legislativi comunitari e nazionali, tra cui il D. Lgs. 18/8/2015 n. 142.

Il caso riguarda l’utilizzo dell’espressione clandestini nei confronti di richiedenti asilo stranieri arrivati sul suolo nazionale. L’appellativo costituisce in sé  un atto discriminatorio per contrasto con il principio di tutela della dignità umana. La Cassazione ha accolto la domanda di risarcimento proposta da una associazione di assistenza agli stranieri nei confronti di un partito politico che aveva affisso in prossimità del centro di accoglienza un manifesto che si riferiva ai migranti con l’appellativo di clandestini.

In tema di discriminazione, la molestia per ragioni di razza o di etnia è integrata da qualsiasi comportamento che sia lesivo della dignità della persona e potenzialmente idoneo a creare o incrementare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo nei confronti della etnia.

La nota a sentenza di Sabrina Peron è consultabile all’indirizzo web: www.iusexplorer.it/riviste/home

 


Sabrina Peron è un avvocato di grande esperienza e assiste clienti, italiani e stranieri, nei settori del diritto dell’informazione, in particolare dell’informazione economica e finanziaria, del diritto d’autore, diritto sportivo e tutela diritti della personalità: reputazione, privacy, oblio, immagine e identità personale.

In questo particolare ambito è conosciuta e apprezzata anche per le numerose pubblicazioni in riviste giuridiche e la sua partecipazione ai convegni.
Svolge altresì attività legale nell’ambito del diritto commerciale e societario dove ha acquisito esperienza nei settori della responsabilità degli amministratori, della contrattualistica, della concorrenza.

L’arbitrato dopo la riforma Cartabia. Agata Sobol e Gianluca Pojaghi tra gli autori per Zanichelli editore

L’arbitrato dopo la riforma Cartabia D.lgs. n. 149/2022 – Arbitrati speciali – Profili evolutivi

Questo il titolo del volume in uscita per Zanichelli editore che contiene numerosi contributi.

contiene numerosi contributi, tra cui quelli di Agata Sobol  e Gianluca Pojaghi  che affrontano rispettivamente il tema dell’arbitrato nelle controversie brevettuali, nel Capitolo 7 e le controversie arbitrali in materia di diritto d’autore e, in particolare, nel mondo della musica, contenute nel Capitolo 5.

Agata in particolare si concentra nell’ambito del procedimento arbitrale avanti l’Unified Patent Court (UPC), del quale descrive  i profili tecnici e strategici della procedura arbitrale avanti il PMAC (Patent Mediation and Arbitration Centre).

Gianluca si concentra sulla analisi dell’evoluzione storica della normativa a partire dalla originaria previsione legislativa, passando per l’analisi delle più avanzate e recenti discipline comunitarie fino alla descrizione tecnica e strategica delle procedure per la risoluzione delle controversie affidate all’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).

I temi trattati da Gianluca riguardano le controversie arbitrabili e i diritti indisponibili, la direttiva n. 2014/26 sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi (direttiva «Collecting»), la direttiva 2019/790 sul diritto d’autore e i diritti connessi
nel mercato unico digitale (direttiva «Digital Market»), e le procedure per la risoluzione delle controversie affidate alla Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).

Il volume, secondo l’editore: «offre una panoramica dell’arbitrato partendo dalla recente riforma Cartabia».

Si sviluppa in tre parti di cui la prima dedicata alle novità introdotte dalla riforma, con il commento delle norme del codice riformate e i più recenti orientamenti dottrinali e giurisprudenziali. La seconda dedicata agli arbitrati speciali e all’arbitrato internazionale e la terza aperta alle prospettive di applicazione dell’arbitrato in prospettiva, anche in settori fino ad oggi inesplorati o poco praticati come il diritto dei consumatori, il diritto d’autore e il diritto di famiglia, l’intelligenza artificiale e l’applicazione delle neuroscienze.

Vincenzo Jandoli firma un commento sul marchio «Pablo Escobar» per Italia Oggi

Il quotidiano Italia Oggi ha pubblicato un intervento a firma dell’avvocato Vincenzo Jandoli, partner di Lexsential ed esperto di diritto della proprietà intellettuale e industriale che riguarda un curioso caso affrontato dal Tribunale dell’Unione Europea con sentenza del 17 aprile 2024, relativa al caso T 255/23.

Leggi l’articolo su Italia Oggi (in abbonamento)

Nell’articolo si evidenzia come il nome del noto narcotrafficante colombiano non possa essere registrato come marchio denominativo.

Lo scorso settembre 2021 la società portoricana Escobar Inc. ha chiesto la registrazione del segno denominativo Pablo Escobar come marchio UE per vari prodotti all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO).

L’intenzione era evidentemente quella di pubblicizzare e commercializzare prodotti, tra cui profumi, accessori, pelletteria e abbigliamento con il brand ispirato al nome del noto narcotrafficante scomparso nel 1993.

«Ebbene, queste persone assocerebbero il marchio Pablo Escobar alle attività illecite di traffico di droga e ai crimini e alle sofferenze che ne derivavano, quindi, in contrasto con i valori e le norme morali fondamentali prevalenti nella società spagnola e alla base della cultura», scrive Vincenzo Jandoli nell’articolo.

L’EUIPO ha rifiutato la registrazione con la ragione dell’«impedimento assoluto» ai sensi dell’articolo 7.1(f) del regolamento Ue n. 1001/2017  in base al quale non possono essere registrati marchi che siano contrari all’ordine pubblico e al buon costume.

L’Ufficio ha espresso una valutazione basandosi sulla percezione, in particolare, del pubblico di lingua spagnola e giudicato applicabile la restrizione prevista dal regolamento.


L’avvocato Jandoli firma numerosi articoli per Italia Oggi e Italia Oggi Sette, in tema di marchi e brevetti, materia della si occupa in via esclusiva dall’inizio della sua carriera e, oggi, ai massimi livelli.  

È entrato nel 1994 nello studio del Prof. Franzosi, leader in Europa nel diritto industriale, , diventando partner nel 2000. Per poi concludere la propria esperienza in quello studio come Managing Partner per poi entrare con il suo team come socio  nel 2023 in Lexsential.

Vincenzo si occupa di contenzioso e consulenza nel campo brevettuale, marchi, design, copyright, concorrenza sleale, pubblicità e contrattualistica relativa alla tutela della tecnologia e soluzioni innovative. 

La sua esperienza si estende all’attività accademica in Italia e all’estero e svolge una intensa attività convegnistica e di pubblicista.

Lexsential con Sabrina Peron insegna diritto d’autore al Progress MFN di Milano Film Network

L’avvocata Sabrina Peron, of counsel di Lexsential tiene due lezioni di Diritto d’autore nell’ambito del workshop che  Milano Film Network organizza anche quest’anno.

L’iniziativa, alla sua IX edizione, si rivolge a giovani autori e ha l’obiettivo di confrontare e condividere esperienze organizzative, produttive e sperimentali e di diventare riferimento per l’intero settore cinematografico e televisivo.

L’iniziativa,  In Progress MFN, è strutturata come laboratorio per lo sviluppo di progetti audiovisivi rivolto a sceneggiatori e registi aspiranti emergenti ed esordienti.

Il programma prevede una serie di incontri che iniziano il 20 aprile, in parte online e in parte in presenza (questi ultimi nella sede di Milano).

I mentor della IX edizione di In Progress MFN sono nomi significativi del panorama cinematografico:

  • Michelangelo Frammartino (Il dono, Le quattro volte, Il buco);
  • Carlo Hintermann (The Dark Side of the Sun, The Book of Vision);
  • Alessandro Rossetto (Piccola Patria, Effetto Domino, The Italian Banker).

Il percorso formativo si articola, oltre che sui temi direttamente connessi con la produzione di prodotti audiovisivi, in una serie di approfondimenti teorico-pratici sviluppati da professionisti di profilo internazionale, tra i quali spicca Sabrina Peron.

Quest’anno il workshop si concluderà al Lido di Venezia nelle date del Venice Production Bridge – in occasione del Festival Biennale del Cinema, con il Milano Industry Days – MID by MFN dal 30 agosto al 3 settembre 2024.

L’evento premierà i migliori lavori. Tra i premi viene consegnato ai vincitori anche un buono per una consulenza legale alla stesura di un contratto di cessione diritti d’autore curato dall’avvocata Sabrina Peron.


Sabrina Peron, è esperta in diritto dell’informazione, diritto d’autore e diritto sportivo. Nota per le sue pubblicazioni e la partecipazione a numerosi convegni, insegna presso diverse istituzioni milanesi su temi legali.
Oltre alla sua carriera legale, dirige una rivista di filosofia e fa parte del consiglio editoriale di riviste giuridiche come «Responsabilità civile e previdenza» ed «OlympiaLex Review».
È componente di diverse commissioni legali tra cui “Diritto dello Sport e Eventi Sportivi” dell’Ordine degli Avvocati di Milano, nonché dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) per il Collegio di Milano e ha ricevuto premi prestigiosi come «The Triple Crow of Open Water Swimming». 

Vincenzo Jandoli su Italia Oggi commenta la importante sentenza della Corte di Giustizia UE sui diritti musicali

L’avv. Vincenzo Jandoli, partner di Lexsential è autore di un articolo pubblicato oggi dal quotidiano ItaliaOggi che riguarda la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha bocciato le esclusive nazionali nella gestione della proprietà intellettuale.

Clicca qui per scaricare l’articolo in formato .pdf

 

La corte di giustizia boccia le esclusive nazionali nella gestione della proprietà intellettuale

Diritti d’autore senza confini

I giudici Ue: nessun privilegio per gli intermediari italiani

Nessun privilegio per gli intermediari italiani dei diritti d’autore.

La restrizione delle attività di gestione alle sole società italiane è illegittima. Lo ha deciso la Corte di Giustizia Ue con sentenza del 21 marzo 2024, relativa alla causa C‑10/22: Liberi editori e autori (LEA) contro Jamendo SA. LEA è un’associazione di editori e autori incaricata di licenziare l’uso del repertorio amministrato da Soundreef su territorio italiano.

In Italia l’attività di intermediazione in materia di diritti d’autore è riservata in via esclusiva alla Società italiana degli autori ed editori (S.I.A.E.) e altri enti italiani iscritti nell’elenco degli organismi legittimati all’intermediazione dei diritti d’autore.

Tra questi la Lea. La Jamendo, società di diritto lussemburghese, è un’entità di gestione indipendente dei diritti d’autore non iscritta a detto elenco.

Poiché la Jamendo stava svolgendo la propria attività in Italia, Lea si è rivolta al tribunale di Roma per inibire la stessa dal proseguire detta attività, poiché non era iscritta in detto albo e in quando non fosse di diritto italiano.

Il Tribunale di Roma si è rivolto alla Corte di Giustizia Ue chiedendo se la direttiva [2014/26] sulla gestione collettiva dei diritti d’autore osti a una normativa di uno stato Ue che escluda la possibilità per le entità di gestione indipendenti di un altro paese Ue di prestare servizi nel primo di tali stati.

La Corte ha osservato che la normativa esistente in Italia, art.180 della legge sul diritto d’Autore (L’attività di intermediario per gestione dei diritti di rappresentazione, di esecuzione, di recitazione, di radiodiffusione di opere tutelate, è riservata in via esclusiva alla S.I.A.E. ed agli altri organismi di gestione collettiva di cui al decreto legislativo 15 marzo 2017, n. 35) è una restrizione alla concorrenza.

Tuttavia, ha aggiunto che per costante giurisprudenza, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale costituisce un motivo imperativo di interesse generale (sentenza del 27 febbraio 2014) che può derogare al divieto delle restrizioni sulla libera concorrenza. E l’art.180 può essere giustificata per la protezione del diritto d’autore. Tuttavia, la Corte ha osservato che questo articolo poiché impedisce del tutto a qualsiasi entità di gestione indipendente, a prescindere dagli obblighi normativi cui essa è soggetta in forza del diritto nazionale dello Stato membro in cui è stabilita, di esercitare una libertà fondamentale garantita dal Trattato UE, risulta andare oltre quanto è necessario per proteggere il diritto d’autore.

Pertanto, la Corte ha ritenuto che la normativa italiana contestata non sia compatibile col diritto Ue. E ha concluso che l’art. 56 del Trattato Ue in combinato disposto con la direttiva 2014/26/UE del 26 febbraio 2014, sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno, osta alla preclusione di società di gestione straniere.

Risarcimento da diffamazione, Sabrina Peron firma una nota a sentenza per Giuffrè Francis Lefebvre

L’avv. Sabrina Peron, of counsel di Lexsential, ha pubblicato per RiDaRe Jus di Giuffrè Francis Lefebvre una nota di commento a una sentenza di Cassazione (Cass. Civ. sez. III, 26 giugno 2023, n. 18217),  in merito alla corretta applicazione delle Tabelle di Milano per il risarcimento dei danni non patrimoniali. Il caso in esame concerne la delicata questione della quantificazione dei danni non patrimoniali nelle fattispecie di diffamazione tramite mass-media.

In questi casi, la liquidazione equitativa del danno non patrimoniale ha sempre presentato elementi di difficoltà. In quest’ottica le Tabelle di Milano, negli anni sono diventate un punto di riferimento da parte delle varie corti di merito. La loro adozione ovviamente è, e rimane, meramente facoltativa essendo rimessa alla piena discrezionalità dei giudici di merito.

La Corte di cassazione con la sentenza in commento ha espresso il principio in forza del quale nel momento in cui il giudice di merito nella motivazione della sentenza da atto di adottare i parametri indicati nelle tabelle, deve poi correttamente inquadrare gli elementi fattuali della fattispecie concreta con i criteri generali ed astratti enunciati nelle cinque categorie di gravità dell’illecito diffamatorio enucleati nelle Tabelle di Milano.

Nel caso deciso nella sentenza in commento i criteri fattuali sopra descritti erano in evidente contrasto con i criteri enunciati dalle citate tabelle per sussumere la violazione dell’onore e del decoro in un alveo di tenue gravità e la sentenza è così incorsa nel vizio di «motivazione apparente, non potendosi riscontrare conseguenzialità logica tra i criteri fissati nelle premesse e quelli seguiti in conclusione».

Per leggere l’articolo completo consultare il sito dell’Editore Giuffrè Francis Lefebvre.


Sabrina Peron assiste clienti, italiani e stranieri, nei settori del diritto dell’informazione, in particolare dell’informazione economica e finanziaria, del diritto d’autore, diritto sportivo e tutela diritti della personalità: reputazione, privacy, oblio, immagine e identità personale. È conosciuta e apprezzata anche per le numerose pubblicazioni in riviste giuridiche e la sua partecipazione ai convegni.

Vincenzo Jandoli interviene su Italia Oggi sulla proposta di regolamento per la Compentence Center che si occuperà di royalty per brevetti SEP.

Il quotidiano economico e giuridico Italia Oggi ha pubblicato un contributo a firma dell’Avv. Vincenzo Jandoli, equity partner di Lexsential, in merito alla proposta di regolamento sugli Standards Essential Patents. Ne riportiamo di seguito un estratto.

Conciliazione per i brevetti SEP

Ieri si è riunita la Commissione del parlamento europeo per una prima votazione sulla proposta di regolamento europeo relativo ai brevetti essenziali meglio noti come Standard Essential Patents (SEP).

Nella proposta di regolamento è prevista, quale principale novità, l’istituzione di un organo istituzione chiave: il Competence Center presso l’Ufficio europeo di tutela della proprietà intellettuale (Euipo) ad Alicante, in Spagna. Tra i suoi compiti rientrerà la gestione della fase di conciliazione obbligatoriamente preliminare a qualunque contenzioso in caso di violazione di SEP e determinazione della royalty per il loro utilizzo.

Prima di analizzare i singoli compiti di questo centro è opportuno, però, un chiarimento su cosa siano i SEP e le relative licenze.

SEP è un brevetto che rivendica un’invenzione che dev’essere necessariamente (nel senso che non vi è altra strada percorribile) utilizzata (per esempio dai produttori di dispositivi mobili) per conformarsi a uno standard tecnico (un complesso di requisiti tecnici a cui i prodotti realizzati in un determinato settore devono uniformarsi).

Ciò al fine ultimo di permettere l’interoperabilità (reciproca compatibilità) tra dispositivi di diversi produttori (tipico esempio: lo standard WiFi, o 4G o 5G).

La dichiarazione di essenzialità di un brevetto per un determinato standard è fatta dal titolare stesso del brevetto, che è tenuto a concedere in licenza SEP a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (Fair, Reasonable, and non-discriminatory, da cui l’acronimo FRAND).

La licenza è necessaria in quanto, se il prodotto è compatibile con lo standard, allora riprodurrà necessariamente l’insegnamento brevettato, e la sua produzione o commercializzazione integrerà – in assenza di licenza- una contraffazione.


Clicca qui per leggere l’articolo completo su Italia Oggi.

Sabrina Peron interviene sulle discriminazioni di genere nello sport

La rivista «Nuoto.com» ha pubblicato una riflessione a firma dell’Avv. Sabrina Peron, of counsel di Lexsential, in merito alla partecipazione di atleti transgender alle competizioni di nuoto in acque libere.
Ne riportiamo di seguito un estratto.

Riflessioni aperte sugli atleti transgender e il nuoto in acque libere

Il “Daily News Of Open Water Swimming” ha recentemente pubblicato un interessante articolo, a firma di Steven Munatones(nuotatore di acque libere e autore di numerosi articoli e libri in materia – a questo link la sua biografia DNOWS – Le notizie quotidiane sul nuoto in acque libere (dailynewsofopenwaterswimming.com), per stimolare il dibattito della comunità di nuoto in acque libere sugli atleti transgender.

L’articolo muove da una duplice constatazione.

Da un lato, la constatazione delle polemiche e delle discussioni che hanno attraversato il mondo del nuoto negli USA dopo che Lia Thomas è diventata la prima atleta transgender a vincere una gara della NCAA Division I ai campionati del 2022 (in proposito si rinvia al nostro articolo a questo link Nuoto: alla ricerca del difficile equilibrio tra inclusività e parità di condizioni – Nuoto.com). Polemiche che hanno interessato soprattutto la questione di un possibile vantaggio delle atlete transgender su quelle cinsgender, vantaggio che potrebbe essere non del tutto eliminato dalle cure ormonali.

Dall’altro lato, constatazione che nel nuoto in acque libere tutto sommato vi è un certo bilanciamento di risultati tra uomini e donne; anzi quest’ultime  soprattutto nelle ultramaratone – hanno stabilito record assoluti Si pensi ad Arianna Bridi e a Marcela Cunha che nel 2020 si sono classificate al 1° e 2° posto assoluto nella storica Maratona Capri-Napoli di 36 km in 6 ore e 4 minuti, battendo il record assoluto maschile e femminile; oppure a SarahThomas, finora la prima ed unica persona al mondo ad attraversare a nuoto la Manica per quattro volte consecutive (nuotando circa 84 miglia in 54 ore e 10 minuti) e il North Channel per due volte consecutive (notando circa 45 miglia in 21 ore e 46 minuti).


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Nota a sentenza di Sabrina Peron sul diritto all’aggiornamento delle notizie di cronaca.

La «Rivista Giuridica Sarda» ha pubblicato una nota a sentenza a firma dell’Avv. Sabrina Peron, of counsel di Lexsential di commento alla sentenza della Corte d’appello di Cagliari n. 519/2021 che riguarda il diritto all’aggiornamento delle notizie pubblicate sulle testate on-line.

Il principio giuridico sul quale ruotano la pronuncia e il commento, ribadito dalla Corte, è che: «Per le testate giornalistiche non sussiste alcun obbligo generale e automatico di aggiornamento e/o di rimozione delle notizie una volta che sia trascorso un determinato lasso di tempo; tuttavia, l’interessato ha sempre diritto di richiedere l’aggiornamento e/o la cancellazione dei suoi dati.

Il diritto all’aggiornamento della notizia, che si traduce nella facoltà di richiedere alla testata giornalistica l’aggiornamento dei propri dati, risponde, per un verso, e in via prioritaria, all’interesse del singolo a non vedere la rappresentazione della propria identità vincolata ad informazioni non contestualizzate con le vicende successive e, quindi, parziali e sostanzialmente non vere; per altro verso risponde indirettamente anche all’interesse della collettività ad un’informazione tempestiva e, soprattutto, corretta e completa».

Il commento è stato ripreso anche dal quotidiano Italia Oggi in data 17 gennaio 2024.
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Corte d’appello di Cagliari, 15 dicembre 2021, n. 591 con nota di Sabrina Peron

«Il diritto all’aggiornamento delle notizie di cronaca»

La fattispecie per cui è causa ha origine da un caso di cronaca giudiziaria: un soggetto viene arrestato in presunta fragranza di reato di furto di piante d’olivo. Il quotidiano l’Editrice Alfa, in data 10.3.2008, dИ la notizia dell’arresto con un articolo nel quale riporta anche i dati personali dell’arrestato (nome, cognome, residenza e etИ). A seguito della convalida dell’arresto e del rinvio a giudizio, in data 11.3.2008, viene pubblicato un secondo articolo di aggiornamento. Entrambi gli articoli vengono diffusi anche tramite la testata on-line del quotidiano. Successivamente, con sentenza del 29.5.2009 (quindi dopo circa 14 mesi dalla pubblicazione degli articoli sopra citati), il tribunale pronuncia assoluzione con formula piena, il quotidiano non dИ perШ notizia circa l’esito favorevole del processo.

Nel corso del 2009, il soggetto interessato constatato che digitando il proprio nominativo sui motori di ricerca era ancora possibile visualizzare i due articoli che lo riguardavano richiedeva al direttore responsabile del quotidiano (con tre lettere

raccomandate inviate tra luglio e dicembre 2009) di «espungere dal web gli articoli in questione e di dare notizia dell’assoluzione dedicando all’aggiornamento della notizia lo stesso spazio grafico riservato agli articoli precedenti». Non avendo ricevuto alcun riscontro e constatato che alla data di notifica dell’atto di citazione uno dei due articoli era ancora visibile on-line, veniva adito il Tribunale di Cagliari per dirimere la controversia. In particolar modo, lamentando la lesione dei propri «diritti al nome, immagine, identitИ personale, onore, decoro e reputazione, per illegittima violazione

dei limiti della continenza e della pertinenza nell’esercizio del diritto di cronaca», l’interessato richiedeva la pubblicazione del dispositivo della sentenza e della notizia inerente all’assoluzione con il medesimo spazio grafico riservato all’articolo, oltre al risarcimento dei danni morali quantificati in € 50.000,00.

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Lexsential cresce con l’arrivo di 13 nuovi avvocati

Lexsential – lo studio fondato nel 2021 da Stefano Candela, Pasquale Di Mino e Mino Pennetta ai quali si è successivamente aggiunto Ezio La Rosa, con sedi a Milano, Londra e Madrid – si arricchisce con l’ingresso di 13 avvocati che condividono la comune provenienza da un importante studio indipendente milanese e rafforza la sua presenza sul mercato degli avvocati d’affari, aprendo la practice di diritto industriale e della proprietà intellettuale.

Vincenzo Jandoli, Vincenzo Piccarreta, Agata Sobol e Gianpiero Zingari entrano in Lexsential come equity partner insieme a Giuseppe Colica, Eleonora d’Orta e Agnieszka Janusz (salary partner), Gianluca Pojaghi (of counsel) e Sofia Bernardini, Costanza Brighi, Maria Magro, Andrea Mocchi Valdo, Dario Palmas che collaboreranno come associates.

Vincenzo Jandoli assume la carica di chairman e Stefano Candela di managing partner dello studio di Milano e Madrid, mentre Mino Pennetta continuerà a guidare lo studio di Londra e il team di banking & finance.

«Ci conosciamo tutti, abbiamo lavorato insieme per molto tempo, costruendo un affiatamento eccellente di alta professionalità, grazie al quale riusciamo a individuare le soluzioni più efficaci e creative per il cliente» – commenta Vincenzo Jandoli. «La nostra comune formazione ed esperienza nel settore della proprietà industriale e intellettuale ci ha consentito di occuparci di diversi settori strategici per l’economia: dal farmaceutico, alla moda e al lusso, dal design alla meccanica di precisione, dal software e dalle “nuove tecnologie” a media, pubblicità, editoria e molto altro ancora».

Oltre che nel settore della proprietà industriale e intellettuale, i professionisti in arrivo in Lexsential rinforzeranno lo studio anche sul fronte del diritto societario e fallimentare, grazie al team condotto dal socio Gianpiero Zingari.

Lexsential, con l’ingresso dei nuovi professionisti, arriva a contare 11 soci e una trentina di collaboratori, oltre a paralegal e staff, e aggiunge – alla propria presenza in Italia, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti – anche un Polish desk che assiste clienti polacchi con interessi nelle giurisdizioni in cui lo studio opera. 

«I nostri clienti ci stanno supportando in questa scelta – dichiara Stefano Candela – e la hanno accolta con grande favore.
La practice di IP assume un ruolo chiave nella nostra offerta di servizi che vanno dalla finanza strutturata al corporate, M&A e restructuring, rivolta a grandi società, ma anche a piccole medie imprese e start-up in forte crescita e, in genere, a iniziative dalla natura fortemente innovativa.
Nel mercato dell’innovazione, i brevetti e la proprietà industriale sono infatti un asset primario, che esige grande attenzione e non può prescindere da una squadra numerosa con profonde competenze specifiche.
Lexsential, grazie all’arrivo dei nuovi professionisti, veri fuoriclasse, consolida la propria clientela e accelera il processo di espansione alimentato anche dal prossimo ingresso di giovani talenti che andranno a rinforzare i vari team».