Chiarimenti sull’autorità dell’amministratore unico: approfondimenti sui recenti casi riguardanti i Model Articles

Le recenti sentenze, tra cui Re KRF Services (UK) Ltd, hanno fornito maggiore chiarezza sul potere decisionale degli amministratori unici nelle aziende che adottano i Model Articles. Questi casi evidenziano come le modifiche agli statuti societari possano limitare o confermare l’autorità di un amministratore unico.

Scopri come queste decisioni rafforzano la fiducia degli amministratori unici nella validità delle loro decisioni nel nostro ultimo articolo «Clarifying Sole Director Authority Insights from Recent Model Articles Cases» curato da Ezio La Rosa e Annie Jandoli – Corporate Finance London.

Corporate Re-Domiciliation nel Regno Unito: un’opportunità per le imprese globali

Il governo britannico ha proposto un nuovo regime di corporate re-domiciliation, che consentirà alle società di trasferire la propria sede legale nel Regno Unito o all’estero mantenendo la propria identità giuridica. Questa riforma mira a rendere il Regno Unito un hub globale più competitivo, semplificando trasferimenti internazionali e promuovendo investimenti esteri.

Le imprese in entrata beneficeranno dell’accesso ai mercati finanziari britannici e ai suoi standard di governance, mentre quelle in uscita potranno trasferire la propria sede all’estero senza dover liquidare e ricostituire la società. Le raccomandazioni dell’Independent Expert Panel prevedono procedure semplificate, modifiche alla normativa tributaria per favorire la continuità aziendale e misure per la protezione dei creditori. Allineandosi a pratiche globali di Paesi come Singapore e Lussemburgo, questa iniziativa offre maggiore flessibilità alle aziende in risposta ai cambiamenti di mercato.

Scopri come questa proposta rafforza la competitività del Regno Unito nel nostro articolo «UK Corporate Re-Domiciliation: A New Gateway for Global Business» curato da Ezio La Rosa e Annie Jandoli – Corporate Finance London.

Sabrina Peron ospite al ciclo di incontri «Mercoledì Scienza» all’Acquario di Genova.

Mercoledì 4 dicembre, dalle ore 17:00, Sabrina Peron, Of Counsel Lexsential, è ospite durante il ciclo di incontri «Mercoledì Scienza», organizzato dall’Associazione Amici dell’Acquario presso l’Auditorium dell’Acquario di Genova.

Swim Around Capraia

L’avv. Peron interviene sul tema «Maratone di nuoto in mare. Da Capraia alla Corsica a nuoto» per parlare della Traversata Corsica Capraia (TCC) e la Swim Around Capraia (SAC) – sponsorizzata da Lexsential – che vedono l’incantevole isola di Capraia ed il suo mare come teatro. L’evento è introdotto da Bruna Moresco, architetto, scrittrice e moderato da Gianni Lastrico, già direttore scuola centrale dello sport CONI Liguria.

Oltre all’intervento di Sabrina Peron, nuotatrice di fondo, intervengono Massimiliano Amirfeiz, Lega Navale Italiana e Cristina De Tullio, nuotatrice, organizzatrice eventi sostenibili ‘’Abbracciamoli” onlus.

L’incontro è aperto a tutti e con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Alcuni incontri saranno disponibili online sul canale Youtube dell’Associazione Amici dell’Acquario e direttamente sul sito www.amiciacquario.ge.it

Consulta qui tutti gli eventi di «Mercoledì Scienza»

Mercoledì Scienza

Il ciclo di eventi organizzato dall’Associazione Amici dell’Acquario prende il via mercoledì 23 ottobre 2024 e terminerà il 26 febbraio 2025. Il tema degli eventi sarà incentrato sulle SFIDE nell’ambito della Robotica, dell’Intelligenza Artificiale, della Matematica, dello Sport e della Natura.

L’associazione nasce il 5 aprile 1995 per collaborare con l’Acquario di Genova nella valorizzazione della struttura e delle iniziative, nei rapporti con la città e nella diffusione culturale e scientifica soprattutto mediante i Mercoledì Scienza.

L’articolo di Agata Sobol per European Intellectual Property Review

Nel recente articolo pubblicato sulla rivista European Intellectual Property Review (EIPR), edita da Thompson Reuters, Agata Sobol affronta il tema delle limitazioni delle rivendicazioni nella giurisprudenza della Corte di Cassazione italiana. La normativa  di riferimento è stata introdotta anni fa, ma ancora oggi si discute su quando tali richieste debbano essere depositate e quante volte possano essere proposte dopo che la precedente richiesta di limitazione sia stata ritenuta inammissibile o sia stata considerata invalida. Ciò potrebbe comportare ritardi a volte significativi. Per anni i tribunali hanno cercato di impedire tali conseguenze sviluppando argomenti volti a giustificare il rifiuto delle richieste di limitazione in determinate circostanze.

This material was first published by Thomson Reuters, trading as Sweet & Maxwell, 5 Canada Square, Canary Wharf, London, E14 5AQ, in European Intellectual Property Review, issue 8/2024 and is reproduced by agreement with the publishers. For further details, please see the publishers’ website.

Italian Supreme Court on Claim Limitation: How Many Times Can You Try and Can the Judge Prevent You from Trying More?

Biolitec Italia S.r.l. v Eufoton S.r.l. and Alma Lasers Italia S.r.l., Supreme Court, judgment issued on December 11, 2023.

Abstract
In this judgment the Italian Supreme Court gives guidance on the particularly discussed issue of claim limitation requests filed during the court litigation by the patent holder. The applicable provision gives no time limits for filing such requests nor limits the number of times the patent holder can file further claim limitation request after the previous were held inadmissible or were considered invalid. This could lead to sometimes significant delays and for years the lower courts tried to prevent this by developing arguments to justify the refusal of claim limitation requests in certain circumstances. The judgment of the Supreme Court explains in which cases such requests can be rejected without violating the defence rights of the patent owner and the principle of the fair trial.

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The UK Ratifies the 2019 Hague Convention: A Step Forward for Cross-Border Judgement Enforcement

Il 27 giugno 2024, il Regno Unito ha ratificato la Convenzione dell’Aja del 2019 che entrerà in vigore il 1° luglio 2025.

La convenzione facilita il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze civili e commerciali tra gli stati contraenti, offrendo al Regno Unito soluzioni alle problematiche post-Brexit.

Annie Jandoli ed Ezio La Rosa del team Corporate Finance London ne parlano nell’articolo “The UK Ratifies the 2019 Hague Convention: A Step Forward for Cross-Border Judgement Enforcement”

L’articolo di Vincenzo Jandoli e Emanuele Mazzei per ItaliaOggi

IG rafforzate, incentivi dedicati e blockchain per il controllo delle filiere

Rafforzamento delle Indicazioni geografiche (IG), incentivi dedicati e blockchain per il controllo delle filiere. È su questo che Assonime, l’associazione delle società italiane per azioni, pone l’accento nel commentare con circolare del primo agosto 2024 la legge n. 206/2023 per la valorizzazione del made in Italy, entrata in vigore l’11 gennaio 2024. Andiamo con ordine.

Misure di promozione

Assonime ha evidenziato l’istituzione di un Fondo destinato alla protezione delle IG italiane e dei prodotti agroalimentari presso il ministero dell’agricoltura; la dotazione, però, appare contenuta: due mln di euro per il 2024/25. Le risorse finanziano attività di tutela giuridica e promozione, registrazione di marchi in paesi terzi, opposizione alla registrazione di marchi contrastanti e comunicazione mirata a migliorare la conoscenza delle IG italiane all’estero. Due le novità riscontrate per rafforzare la protezione delle IG:

  •  è vietata la registrazione come marchio di segni evocativi, usurpativi o imitativi;
  •  il ministero dell’agricoltura ha il potere di emettere pareri vincolanti su richieste di marchi che potrebbero usurpare o imitare queste indicazioni. In assenza di un consorzio di tutela, lo stesso Masaf è legittimato a opporsi alla registrazione di marchi.

Tutela dei prodotti non agroalimentari

Altro aspetto di interesse è la valorizzazione e tutela delle IG non agroalimentari, mediante un nuovo contrassegno ufficiale che attesti l’origine italiana delle merci. Dal dicembre 2025 si introdurrà, poi, un sistema uniforme di protezione delle IG per i prodotti artigianali e industriali. Alle regioni tocca identificare le produzioni tipiche esistenti e inviarne i dati al ministero delle imprese. Il dicastero con questi dati procederà con l’istituzione di un regime nazionale uniforme per il riconoscimento, la protezione e l’inclusione dei prodotti tipici nel futuro registro europeo delle IG industriali e artigianali, che sarà operativo entro la fine del 2025. Le associazioni di produttori possono ricevere contributi fino a 30.000 euro per le spese di consulenza tecnica nella redazione dei disciplinari di produzione, essenziali la registrazione di IG che sarà unica in tutta l’Ue, superando le registrazioni nazionali separate. Per essere protetti come IG, i prodotti devono:

a) provenire da un’area specifica;

b) avere qualità, reputazione o caratteristiche legate all’origine geografica;

c) avere almeno una fase di produzione nella zona designata.

Le domande saranno valutate a livello nazionale, poi inviate all’EUIPO per la registrazione europea, che verrà gestita tramite un registro operativo da dicembre 2025.

Nuove tecnologie per la tracciabilità

Viene previsto l’uso della tecnologia blockchain per tracciare e valorizzare le filiere Made in Italy, destinando 4 mln di euro nel 2023 e 26 mln nel 2024 a tali iniziative. Sarà istituito un catalogo nazionale per censire le soluzioni tecnologiche e i nodi infrastrutturali. Previsti anche contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato per le pmi che sviluppano progetti di ricerca applicata e tecnologici, specie nelle tecnologie blockchain. Questi progetti devono mirare alla realizzazione di sistemi di tracciabilità delle filiere produttive made in Italy, dalla produzione di materie prime fino alla distribuzione commerciale. L’obiettivo è fornire ai consumatori accesso a informazioni dettagliate su tracciabilità e provenienza dei prodotti.

L’articolo su ItaliaOggi

A New Ethical Framework: Proposed Code of Conduct for UK Directors

L’Institute of Directors, un’organizzazione professionale britannica per direttori di società, dirigenti aziendali senior e imprenditori, ha pubblicato una bozza di codice di condotta per i “Directors”. Fino alla metà del mese di agosto 2024, chiunque abbia interesse, potrà far pervenire all’Istituto le proprie osservazioni sul codice e proporre eventuali integrazioni e/o modifiche.

Ezio La Rosa e Annie Jandoli del team Corporate Finance London ne parlano nell’articolo “A New Ethical Framework: Proposed Code of Conduct for UK Directors”.

«Regolamento (UE) n. 2021/2117: La nuova etichettatura per i prodotti vitivinicoli» articolo a cura di Emanuele Mazzei

Regolamento (UE) n. 2021/2117: La nuova etichettatura per i prodotti vitivinicoli

Il settore vitivinicolo italiano è recentemente stato coinvolto in una serie di interventi del legislatore europeo sull’etichettatura dei vini, ormai efficaci da questo mese (infatti con il decreto ministeriale n. 115268 dell’8 marzo 2024, sono state estese fino al 30 giugno 2024 le proroghe ai termini per l’etichettatura dei prodotti vitivinicoli stabiliti dal Regolamento (UE) 2021/2117).

Etichettatura: Le Regole UE

Il Regolamento (UE) 2021/2117 ha apportato modifiche significative al Regolamento (UE) 1308/2013, introducendo l’obbligo di includere la lista degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale nell’etichettatura dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati (paragrafi 42 e 80 del Preambolo). Queste informazioni devono essere fornite sia sull’etichetta fisica che in formato elettronico tramite e-label.

Queste regole dovevano essere imperative dal’8 dicembre 2023. Tuttavia, a due settimane dalla scadenza, la Commissione Europea ha pubblicato delle linee guida che concedevano deroghe ai termini di applicazione del Regolamento (UE) 2021/2117.

Le linee guida permettevano ai vini prodotti prima dell’8 dicembre 2023 di continuare a essere commercializzati con le vecchie etichette fino a esaurimento scorte, anche a causa della complessità percepita nell’implementazione delle nuove etichette.

Italia: Proroghe sull’Etichettatura dei Vini

In Italia era prevista una deroga trimestrale al Regolamento (UE) 1308 del 2013 riguardante le nuove etichette per il vino. Questa deroga, valida dall’8 dicembre 2023 all’8 marzo 2024, consentiva l’etichettatura e la commercializzazione di prodotti vitivinicoli e aromatizzati con etichette che riportano il simbolo ISO 2760 “i” accanto al QR Code. Tale codice permetteva di accedere alla lista degli ingredienti e ai valori nutrizionali, garantendo una corretta informazione ai cittadini. Successivamente, l’8 marzo 2024, un secondo decreto ha esteso questa proroga fino al 30 giugno 2024. In definitiva dal primo luglio 2024 entreranno in vigore le nuove regole UE sulle etichette.

E-Label

La Commissione Europea ha chiarito che il QR code che rinvia alle informazioni obbligatorie deve essere accompagnato da una dicitura chiara sull’etichetta fisica, indicando che tali informazioni riguardano gli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale. Inoltre, e ai sensi dell’articolo 116-bis co.5 (come modificato), il QR code deve indirizzare direttamente alle informazioni specifiche per il singolo prodotto, senza ostacoli come la raccolta di dati personali (data tracking).

Nello specifico, quindi, per le etichette di vini e prodotti vitivinicoli aromatizzati commercializzati nell’Unione Europea sarà obbligatorio inserire: la dichiarazione nutrizionale (valore energetico, quantità di grassi, quantità di acidi grassi saturi, quantità di carboidrati, quantità di zuccheri, quantità di proteine e infine quantità di sale) ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 1, lettera l), del regolamento (UE) n. 1169/2011; l’elenco degli ingredienti (solfiti o anidride solforosa, uovo, proteina dell’uovo, derivati dell’uovo, lisozima da uovo o ovoalbumina, latte, derivati del latte, caseina del latte o proteina del latte, regolatori dell’acidità e agenti stabilizzanti, sciroppo zuccherino e sciroppo di dosaggio, gas e gas di imballaggio) ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (UE) n. 1169/2011 (in conformità all’articolo 119, come modificato con l’aggiunta della lettera h).[1]

Di fatto, il vino e le bevande alcoliche vengono equiparate, in termini di informazioni, a tutti gli altri alimenti commercializzati nell’UE e così come si legge al paragrafo 77 del Preambolo: “I prodotti vitivinicoli aromatizzati e le altre bevande alcoliche, escluse le bevande spiritose e i prodotti vitivinicoli (…) dovrebbero avere lo stesso regime giuridico e le stesse procedure degli altri prodotti agricoli e alimentari”.

Si osservi che la mancata attuazione del Regolamento da parte di chi produce, vende, pone in vendita o comunque distribuisce vini per il consumo a partire dal primo luglio 2024, comporterà in via definitiva e con esclusione di deroghe, l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie e proporzionali alla violazione (ai sensi del paragrafo 17 del Preambolo e dell’articolo 90-bis).

[1] Si veda FEDERVINO (Federazione Italiana Industriali Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti ed affini) in “Dichiarazione nutrizionale e elenco degli ingredienti dei vini”.

Small Businesses at the heart of the 2024 Manifestos

Le piccole imprese rappresentano la struttura portante del sistema economico del Regno Unito per loro capacità di innovare, creare posti di lavoro e favorire lo sviluppo e la crescita dell’intera comunità.

Ezio La Rosa e Annie Jandoli del team Corporate Finance London, in vista delle elezioni generali del Regno Unito del 4 luglio 2024, illustrano nell’articolo Small Businesses at the heart of the 2024 Manifestos le proposte legislative a supporto delle piccole e medie imprese contenute nei programmi elettorali dei principali partiti politici. In particolare, vengono analizzate le misure proposte dal “New Deal for Working People” del Labour Party, del “Bold Action. Secure Future. Strong Leadership” del Conservative Party e del “For a Fair Deal” dei Liberal Democrats.

UK general elections 2024: impact on companies. Employment law and Equality Act reforms

L’articolo di Ezio La Rosa e Annie Jandoli dal titolo “UK general elections 2024: impact on companies. Employment law and Equality Act reforms“, illustra – in vista delle elezioni generali del Regno Unito del 4 luglio 2024 – quali saranno i possibili cambiamenti legislativi contenuti nei programmi elettorali dei principali partiti politici.

Sono state analizzate le principali proposte del “New Deal for Working People” del Labour Party, del “Bold Action. Secure Future. Strong Leadership” del Conservative Party e del “For a Fair Deal” dei Liberal Democrats. Le proposte dei partiti includono modifiche sostanziali alla definizione dello status dei dipendenti, ai diritti dei lavoratori, al lavoro flessibile e alle retribuzioni. Inoltre, l’articolo evidenzia i possibili cambiamenti all’Equality Act 2010 che potrebbero avere ripercussioni sulla parità di genere e sulle politiche antidiscriminatorie sul luogo di lavoro.

Leggi l’articolo integrale in inglese.