Lexsential su NT Plus de Il Sole 24 Ore con l’operazione 1Med CRO

Il team di Lexsential, composto dai soci Stefano Candela e Pasquale Di Mino e dalle associate Marta Cosi, Teresa Candela, Silvia Sarracino e dagli of counsel Sabrina Peron e Antonio Di Mino, ha assistito 1MED, CRO -Contract Research Organization in una operazione di corporate M&A di alto profilo annunciata ieri.

Della operazione è stata data notizia dalla testata nazionale Il Sole 24 Ore sul dorso NTPlus.

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Lexsential, con un team composto dai soci Stefano Candela e Pasquale Di Mino e dall’associate Marta Cosi nonché dagli associate Teresa Candela, Silvia Sarracino e dagli of counsel Sabrina Peron e Antonio Di Mino, ha assistito 1MED, CRO -Contract Research Organization (organizzazione di ricerca a contratto che fornisce servizi normativi e clinici di alta qualità alle imprese farmaceutiche, medicali e delle biotecnologie) e il fondo di private equity inglese Apposite Capital focalizzato esclusivamente sul settore sanitario e medicale, nell’integrazione di LB Research, Contract Research Organization che fornisce servizi completi di gestione di studi clinici in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto e leader di settore. L’aggiunta delle competenze di LB migliorerà l’offerta di servizi clinici di 1MED per gli studi farmaceutici e sui dispositivi medici. LB Research ha sviluppato un’esperienza particolarmente solida negli studi clinici oncologici, fornendo competenze complementari alle capacità di 1MED. Questa integrazione segna un passo avanti strategico nell’espansione delle operazioni cliniche di 1MED e nel rafforzamento della sua posizione nel mercato europeo dei prodotti farmaceutici e dei dispositivi medici.

Per la parte finanziaria e fiscale 1MED è stata assistita da Mazars.

I soci di LB Research sono stati assistiti da BLF Studio Legale con un team formato dal partner Andrea Corbelli e dall’associate Davide Geraci che hanno curato, per conto degli stessi, gli aspetti legali dell’operazione, incluso il loro reinvestimento nel gruppo 1MED.

Marco Polo Advisor ha assistito i soci di LB Research per gli aspetti finanziari e nella negoziazione dell’operazione.

La nomina dell’Avv. Sabrina Peron a Safeguarding Officer per Gonzaga Sport Club

Lexsential è lieto di annunciare la nomina dell’Avv. Sabrina Peron, Of Counsel dello studio, a Safeguarding Officer per il Gonzaga Sport Club di Milano. L’incarico testimonia anche l’impegno di Lexsential nel supportare le organizzazioni sportive e il loro impegno nella sicurezza e inclusione.

L’adeguamento alle nuove normative (come il D.Lgs 36/2021 e il D.Lgs. 39/2021), hanno portato la Federazione Italiana Nuoto (FIN), ad adottare delle Linee Guida per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni. Il Gonzaga Sport Club ha dunque incaricato l’Avv. Sabrina Peron di redigere il suo Modello Organizzativo e di Controllo (MOG), e il suo Codice di Condotta, entrambi documenti essenziali per la creazione di un ambiente sportivo sicuro e rispettoso.

Le responsabilità delle società sportive secondo le nuove normative 

Le ultime previsioni legislative hanno indotto le varie Federazioni sportive ad adottare proprie Linee Guida per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età od orientamento sessuale. Le società sportive in Italia devono oggi dotarsi di due diverse figure:

  • Responsabile per la tutela dei minori (previsto dall’art. 33, comma 6, del D.Lgs. 36/202). La figura è individuata allo scopo di lottare contro ogni tipo di abuso e violenza sui minori e di proteggere l’integrità fisica e morale dei giovani sportivi.
  • Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni o Safeguarding Officer che ha il compito di prevenire e contrastare ogni tipo di violenza e discriminazione sui tesserati e di garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi. La figura è prevista da previsto dalla Delibera della Giunta Nazionale CONI n. 255 del 25/07/2023, emanata in base all’art. 16 del D.Lgs. 39/2021.

Le due figure hanno finalità simili e la norma prevede che siano anche rappresentate dalla stessa persona. Dei due, il Responsabile Safeguarding ha compiti più ampi e non si limita alla tutela dei minori, ma si occupa di prevenire e contrastare abusi e maltrattamenti, sia fisici che psicologici, nei confronti di tutti i tesserati, maggiorenni o minorenni che siano.

La nomina dell’Avv. Peron a Safeguarding Officer del Gonzaga Sport Club, sottolinea non solo l’attenzione della società sportiva, ma anche il riconoscimento della sua competenza in materia. Il ruolo è cruciale nel vigilare e prevenire ogni forma di abuso e garantisce la tutela di atleti, tecnici, dirigenti e famiglie nel:

  • promuovere una cultura sportiva etica e responsabile;
  • sensibilizzare atleti, tecnici, dirigenti e famiglie sulle tematiche del safeguarding;
  • gestire le segnalazioni in modo tempestivo e riservato;
  • collaborare con la FIN per l’attuazione delle politiche di safeguarding.

Lexential è lieto fiero di contribuire, attraverso l’expertise di Sabrina Peron, alla costruzione di un ambiente sportivo sano e inclusivo, che mette il benessere di ogni individuo al centro delle proprie attività.

 Per saperne di più consulta il provvedimento di nomina, il MOG e il Codice di Condotta. 

Giornalisti, senza verifica rischio diffamazione – L’avvocato Sabrina Peron su ItaliaOggi

Giornalisti, senza verifica rischio diffamazione

Prima di pubblicare una notizia proveniente da una fonte confidenziale, il giornalista deve fare gli opportuni controlli: senza questo passaggio, il rischio è che, nel caso la notizia si riveli poi falsa, lo stesso giornalista, la testata e il suo direttore siano responsabili in solido e debbano risarcire i danni ai soggetti diffamati.

Il principio si desume da una recente ordinanza della sezione civile della Corte di Cassazione (n. 1627/2024) che ha confermato le decisioni dei tre gradi di giudizio precedenti, obbligando un cronista di giudiziaria (con direttore e testata), a un risarcimento da 65 mila euro verso una persona ritenuta diffamata, difesa dagli avvocati Sabrina Peron e Umberto Fantini. Il cronista aveva scritto un articolo che dava conto di un arresto, dopo aver ricevuto in via confidenziale dalla polizia giudiziaria una e-mail priva di firma. La notizia però si è rivelata poi falsa. La Cassazione ha considerato il fatto che non ci siano stati i debiti controlli e a nulla è valsa la tesi della difesa secondo cui l’email proveniva da un account ufficiale della polizia: non si trattava infatti di una fonte ufficiale (conferenza stampa, documento, comunicato) e in quanto tale era necessario prendere tutte le precauzioni, eventualmente non pubblicando l’articolo se la verifica non fosse stata possibile.

Pubblicare notizie lesive dell’onore è diritto di cronaca sotto determinate condizioni: vi deve essere la verità oggettiva (o perlomeno putativa, la convinzione che la notizia sia vera); l’interesse pubblico alla conoscenza del fatto e la correttezza dell’esposizione.

«Ne consegue che se la notizia è ricevuta dal giornalista in modo irrituale ed egli non ha la possibilità di controllarla», spiega Peron, «a causa dell’inaccessibilità delle fonti di verifica coincidenti con gli organi e gli atti dell’indagine giudiziaria, tale inaccessibilità, lungi dal comportare l’esonero dall’obbligo di controllo, implica la non pubblicabilità della notizia, dato che non sussiste l’esimente del diritto di cronaca, neppure sotto il profilo putativo. Fermo restando, ovviamente, che non è certo esigibile dal giornalista che attinga la notizia di fonte giudiziaria ufficiale, di replicare in toto con una sua inchiesta privata agli esiti dell’indagine pubblica per essere legittimato poi a diffondere questi ultimi».


Leggi anche la notizia di ItaliaOggi «Giornalisti, senza verifica rischio diffamazione».

Vincenzo Piccarreta su Il Sole 24 Ore sul marchio dei prodotti importati dai paesi extra spazio economico europeo

Vincenzo Piccarreta, socio di Lexsential, avvocato esperto di diritto della proprietà intellettuale e industriale, firma un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore di commento a una recente Sentenza della Corte  d’Appello di Catania.

La pronuncia  riguarda l’ipotesi di violazione di marchio nei casi di commercializzazione di prodotti importati da paesi che si trovano al di fuori dello spazio economico europeo.

L’importanza della decisione riguarda le conseguenze significative della commercializzazione di prodotti importati senza il consenso del titolare dei marchi e sancisce che la violazione del marchio possa avvenire anche se i beni non sono contraffatti.

Questa circostanza è spesso sottovalutata dagli operatori commerciali, con conseguenze giuridiche e patrimoniali molto significative.

L’articolo è pubblicato online da NTPlus Diritto de Il Sole 24 Ore, a questo link, di seguito l’incipit.


Chi vende deve verificare se il titolare del marchio ha dato il consenso

Non è sufficiente che il controllo lo esegua solo l’importatore

La Corte di appello di Catania con sentenza del 15 maggio ha ribadito e chiarito a quali condizioni i prodotti importati da Paesi extraeuropei (o, meglio, extra Spazio economico europeo) possano essere commercializzati senza violare lo stesso marchio che li contraddistingue. La violazione del marchio può infatti sussistere nonostante i beni siano “originali”, discendendone tutti gli effetti, anche risarcitori, della contraffazione. Tale circostanza spesso è sottovalutata dagli operatori commerciali.

Il caso riguarda la commercializzazione in Italia di lenti a contatto recanti i marchi di una società multinazionale leader nel settore oftalmico, importate da Paesi extra See senza il consenso della titolare dei marchi. Già nel 2015, il Tribunale di Catania aveva accertato la violazione del marchio e imposto un’inibitoria con obbligo di ritiro dal mercato, omettendo però di pronunciarsi sugli utili conseguiti mediante la violazione.

Nel giudizio d’appello, la Corte ha riformato la decisione del Tribunale riconoscendo che dall’illecito discende l’obbligo di risarcire i danni subiti dal titolare del marchio e di attribuirgli gli utili conseguiti.

L’arbitrato dopo la riforma Cartabia. Agata Sobol e Gianluca Pojaghi tra gli autori per Zanichelli editore

L’arbitrato dopo la riforma Cartabia D.lgs. n. 149/2022 – Arbitrati speciali – Profili evolutivi

Questo il titolo del volume in uscita per Zanichelli editore che contiene numerosi contributi.

contiene numerosi contributi, tra cui quelli di Agata Sobol  e Gianluca Pojaghi  che affrontano rispettivamente il tema dell’arbitrato nelle controversie brevettuali, nel Capitolo 7 e le controversie arbitrali in materia di diritto d’autore e, in particolare, nel mondo della musica, contenute nel Capitolo 5.

Agata in particolare si concentra nell’ambito del procedimento arbitrale avanti l’Unified Patent Court (UPC), del quale descrive  i profili tecnici e strategici della procedura arbitrale avanti il PMAC (Patent Mediation and Arbitration Centre).

Gianluca si concentra sulla analisi dell’evoluzione storica della normativa a partire dalla originaria previsione legislativa, passando per l’analisi delle più avanzate e recenti discipline comunitarie fino alla descrizione tecnica e strategica delle procedure per la risoluzione delle controversie affidate all’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).

I temi trattati da Gianluca riguardano le controversie arbitrabili e i diritti indisponibili, la direttiva n. 2014/26 sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi (direttiva «Collecting»), la direttiva 2019/790 sul diritto d’autore e i diritti connessi
nel mercato unico digitale (direttiva «Digital Market»), e le procedure per la risoluzione delle controversie affidate alla Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).

Il volume, secondo l’editore: «offre una panoramica dell’arbitrato partendo dalla recente riforma Cartabia».

Si sviluppa in tre parti di cui la prima dedicata alle novità introdotte dalla riforma, con il commento delle norme del codice riformate e i più recenti orientamenti dottrinali e giurisprudenziali. La seconda dedicata agli arbitrati speciali e all’arbitrato internazionale e la terza aperta alle prospettive di applicazione dell’arbitrato in prospettiva, anche in settori fino ad oggi inesplorati o poco praticati come il diritto dei consumatori, il diritto d’autore e il diritto di famiglia, l’intelligenza artificiale e l’applicazione delle neuroscienze.

Vincenzo Jandoli firma un commento sul marchio «Pablo Escobar» per Italia Oggi

Il quotidiano Italia Oggi ha pubblicato un intervento a firma dell’avvocato Vincenzo Jandoli, partner di Lexsential ed esperto di diritto della proprietà intellettuale e industriale che riguarda un curioso caso affrontato dal Tribunale dell’Unione Europea con sentenza del 17 aprile 2024, relativa al caso T 255/23.

Leggi l’articolo su Italia Oggi (in abbonamento)

Nell’articolo si evidenzia come il nome del noto narcotrafficante colombiano non possa essere registrato come marchio denominativo.

Lo scorso settembre 2021 la società portoricana Escobar Inc. ha chiesto la registrazione del segno denominativo Pablo Escobar come marchio UE per vari prodotti all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO).

L’intenzione era evidentemente quella di pubblicizzare e commercializzare prodotti, tra cui profumi, accessori, pelletteria e abbigliamento con il brand ispirato al nome del noto narcotrafficante scomparso nel 1993.

«Ebbene, queste persone assocerebbero il marchio Pablo Escobar alle attività illecite di traffico di droga e ai crimini e alle sofferenze che ne derivavano, quindi, in contrasto con i valori e le norme morali fondamentali prevalenti nella società spagnola e alla base della cultura», scrive Vincenzo Jandoli nell’articolo.

L’EUIPO ha rifiutato la registrazione con la ragione dell’«impedimento assoluto» ai sensi dell’articolo 7.1(f) del regolamento Ue n. 1001/2017  in base al quale non possono essere registrati marchi che siano contrari all’ordine pubblico e al buon costume.

L’Ufficio ha espresso una valutazione basandosi sulla percezione, in particolare, del pubblico di lingua spagnola e giudicato applicabile la restrizione prevista dal regolamento.


L’avvocato Jandoli firma numerosi articoli per Italia Oggi e Italia Oggi Sette, in tema di marchi e brevetti, materia della si occupa in via esclusiva dall’inizio della sua carriera e, oggi, ai massimi livelli.  

È entrato nel 1994 nello studio del Prof. Franzosi, leader in Europa nel diritto industriale, , diventando partner nel 2000. Per poi concludere la propria esperienza in quello studio come Managing Partner per poi entrare con il suo team come socio  nel 2023 in Lexsential.

Vincenzo si occupa di contenzioso e consulenza nel campo brevettuale, marchi, design, copyright, concorrenza sleale, pubblicità e contrattualistica relativa alla tutela della tecnologia e soluzioni innovative. 

La sua esperienza si estende all’attività accademica in Italia e all’estero e svolge una intensa attività convegnistica e di pubblicista.

Nota a sentenza di Sabrina Peron sul diritto all’aggiornamento delle notizie di cronaca.

La «Rivista Giuridica Sarda» ha pubblicato una nota a sentenza a firma dell’Avv. Sabrina Peron, of counsel di Lexsential di commento alla sentenza della Corte d’appello di Cagliari n. 519/2021 che riguarda il diritto all’aggiornamento delle notizie pubblicate sulle testate on-line.

Il principio giuridico sul quale ruotano la pronuncia e il commento, ribadito dalla Corte, è che: «Per le testate giornalistiche non sussiste alcun obbligo generale e automatico di aggiornamento e/o di rimozione delle notizie una volta che sia trascorso un determinato lasso di tempo; tuttavia, l’interessato ha sempre diritto di richiedere l’aggiornamento e/o la cancellazione dei suoi dati.

Il diritto all’aggiornamento della notizia, che si traduce nella facoltà di richiedere alla testata giornalistica l’aggiornamento dei propri dati, risponde, per un verso, e in via prioritaria, all’interesse del singolo a non vedere la rappresentazione della propria identità vincolata ad informazioni non contestualizzate con le vicende successive e, quindi, parziali e sostanzialmente non vere; per altro verso risponde indirettamente anche all’interesse della collettività ad un’informazione tempestiva e, soprattutto, corretta e completa».

Il commento è stato ripreso anche dal quotidiano Italia Oggi in data 17 gennaio 2024.
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Corte d’appello di Cagliari, 15 dicembre 2021, n. 591 con nota di Sabrina Peron

«Il diritto all’aggiornamento delle notizie di cronaca»

La fattispecie per cui è causa ha origine da un caso di cronaca giudiziaria: un soggetto viene arrestato in presunta fragranza di reato di furto di piante d’olivo. Il quotidiano l’Editrice Alfa, in data 10.3.2008, dИ la notizia dell’arresto con un articolo nel quale riporta anche i dati personali dell’arrestato (nome, cognome, residenza e etИ). A seguito della convalida dell’arresto e del rinvio a giudizio, in data 11.3.2008, viene pubblicato un secondo articolo di aggiornamento. Entrambi gli articoli vengono diffusi anche tramite la testata on-line del quotidiano. Successivamente, con sentenza del 29.5.2009 (quindi dopo circa 14 mesi dalla pubblicazione degli articoli sopra citati), il tribunale pronuncia assoluzione con formula piena, il quotidiano non dИ perШ notizia circa l’esito favorevole del processo.

Nel corso del 2009, il soggetto interessato constatato che digitando il proprio nominativo sui motori di ricerca era ancora possibile visualizzare i due articoli che lo riguardavano richiedeva al direttore responsabile del quotidiano (con tre lettere

raccomandate inviate tra luglio e dicembre 2009) di «espungere dal web gli articoli in questione e di dare notizia dell’assoluzione dedicando all’aggiornamento della notizia lo stesso spazio grafico riservato agli articoli precedenti». Non avendo ricevuto alcun riscontro e constatato che alla data di notifica dell’atto di citazione uno dei due articoli era ancora visibile on-line, veniva adito il Tribunale di Cagliari per dirimere la controversia. In particolar modo, lamentando la lesione dei propri «diritti al nome, immagine, identitИ personale, onore, decoro e reputazione, per illegittima violazione

dei limiti della continenza e della pertinenza nell’esercizio del diritto di cronaca», l’interessato richiedeva la pubblicazione del dispositivo della sentenza e della notizia inerente all’assoluzione con il medesimo spazio grafico riservato all’articolo, oltre al risarcimento dei danni morali quantificati in € 50.000,00.

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Lexsential cresce con l’arrivo di 13 nuovi avvocati

Lexsential – lo studio fondato nel 2021 da Stefano Candela, Pasquale Di Mino e Mino Pennetta ai quali si è successivamente aggiunto Ezio La Rosa, con sedi a Milano, Londra e Madrid – si arricchisce con l’ingresso di 13 avvocati che condividono la comune provenienza da un importante studio indipendente milanese e rafforza la sua presenza sul mercato degli avvocati d’affari, aprendo la practice di diritto industriale e della proprietà intellettuale.

Vincenzo Jandoli, Vincenzo Piccarreta, Agata Sobol e Gianpiero Zingari entrano in Lexsential come equity partner insieme a Giuseppe Colica, Eleonora d’Orta e Agnieszka Janusz (salary partner), Gianluca Pojaghi (of counsel) e Sofia Bernardini, Costanza Brighi, Maria Magro, Andrea Mocchi Valdo, Dario Palmas che collaboreranno come associates.

Vincenzo Jandoli assume la carica di chairman e Stefano Candela di managing partner dello studio di Milano e Madrid, mentre Mino Pennetta continuerà a guidare lo studio di Londra e il team di banking & finance.

«Ci conosciamo tutti, abbiamo lavorato insieme per molto tempo, costruendo un affiatamento eccellente di alta professionalità, grazie al quale riusciamo a individuare le soluzioni più efficaci e creative per il cliente» – commenta Vincenzo Jandoli. «La nostra comune formazione ed esperienza nel settore della proprietà industriale e intellettuale ci ha consentito di occuparci di diversi settori strategici per l’economia: dal farmaceutico, alla moda e al lusso, dal design alla meccanica di precisione, dal software e dalle “nuove tecnologie” a media, pubblicità, editoria e molto altro ancora».

Oltre che nel settore della proprietà industriale e intellettuale, i professionisti in arrivo in Lexsential rinforzeranno lo studio anche sul fronte del diritto societario e fallimentare, grazie al team condotto dal socio Gianpiero Zingari.

Lexsential, con l’ingresso dei nuovi professionisti, arriva a contare 11 soci e una trentina di collaboratori, oltre a paralegal e staff, e aggiunge – alla propria presenza in Italia, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti – anche un Polish desk che assiste clienti polacchi con interessi nelle giurisdizioni in cui lo studio opera. 

«I nostri clienti ci stanno supportando in questa scelta – dichiara Stefano Candela – e la hanno accolta con grande favore.
La practice di IP assume un ruolo chiave nella nostra offerta di servizi che vanno dalla finanza strutturata al corporate, M&A e restructuring, rivolta a grandi società, ma anche a piccole medie imprese e start-up in forte crescita e, in genere, a iniziative dalla natura fortemente innovativa.
Nel mercato dell’innovazione, i brevetti e la proprietà industriale sono infatti un asset primario, che esige grande attenzione e non può prescindere da una squadra numerosa con profonde competenze specifiche.
Lexsential, grazie all’arrivo dei nuovi professionisti, veri fuoriclasse, consolida la propria clientela e accelera il processo di espansione alimentato anche dal prossimo ingresso di giovani talenti che andranno a rinforzare i vari team». 


Lexsential dà il benvenuto a Sabrina Peron

I soci dello studio Lexsential danno il loro benvenuto all’avvocato Sabrina Peron che entra a far parte dello studio per occuparsi di diritto dell’informazione e d’autore e per rinforzare i gruppi di lavoro di diritto sportivo e privacy.

Il profilo di Sabrina è a dir poco poliedrico. La sua esperienza spazia dal diritto dell’informazione -in particolare quella finanziaria ed economica- fino a coprire la protezione dei diritti della personalità (reputazione, privacy, diritto all’oblio, immagine e identità personale), diritto d’autore e diritto sportivo, settori nei quali è nota anche grazie alle numerose pubblicazioni di cui è autrice e alle conferenze che ha tenuto.

Alla professione che esercita dal 1995, anche avanti alle Corti superiori (2008), affianca una intensa attività editoriale, come direttore responsabile di “Materiali di Estetica”, rivista di filosofia edita dall’Università Statale di Milano e componente del consiglio editoriale delle riviste giuridiche «Responsabilità civile e previdenza» ed «OlympiaLex Review», prima rivista italiana dedicata al diritto sportivo. È inoltre membro della Commissione di “Diritto dello Sport e Eventi Sportivi” dell’Ordine degli Avvocati di Milano, nonché dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) per il Collegio di Milano

«L’esperienza di Sabrina non è condensabile in poche righe – ha commentato Stefano Candela – la sua personalità e versatilità sono gli elementi più preziosi del suo bagaglio professionale. È un privilegio per noi accoglierla nello studio dove siamo sicuri si sentirà libera di esprimersi al meglio».

«Sono entusiasta di questa scelta – ha aggiunto Sabrina Peron – con alcuni dei colleghi di Lexsential ho già lavorato e trovo molto stimolante la proposta di collaborazione. L’esperienza che lo studio ha fatto in questi pochi anni di vita è davvero impressionante, come crescita e affermazione, una squadra davvero ben assortita».

Sabrina Peron ha anche ricevuto il prestigioso Premio Gianni Brera nel 2019 e il Premio Sport e Civiltà nel 2018, oltre a essere la prima italiana a ricevere «The Triple Crow of Open Water Swimming» per avere attraversato a nuoto la Manica (2020), il Catalina Channel (2015), e aver circumnavigato, sempre a nuoto, l’isola di Manhattan (2018).

Lexsential coinvolto nell’acquisizione di 187 da parte di Allstar (Novomatic)

BLF Studio Legale, ha assistito Allstar S.r.l., società facente parte del Gruppo Novomatic Italia attiva nel settore del gaming sotto il marchio Admiral, nell’acquisizione di 187 S.r.l., società totalmente controllata da LED, primario player in Italia nel settore dei centri divertimento e intrattenimento.
BLF Studio Legale ha agito in cooperazione con la direzione legale di Novomatic.
Il venditore è stato assistito da Lexsential con un team composto dai soci Stefano Candela (nella foto al centro) e Pasquale Di Mino (nella foto a sinistra) e dalle associate Teresa Candela, Marta Cosi e Silvia Sarracino.
Per gli aspetti fiscali 187 è stata assistita da Mazars.
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